Per cattivo pagatore si intende il debitore che abbia mancato di adempiere a una sua obbligazione verso il creditore, ovvero che lo abbia fatto in ritardo.
Solitamente, se non sono pagate due o più rate, oppure il pagamento è fatto con un ritardo superiore ai due mesi, il debitore è segnalato alle banche dati sui rischi creditizi, diventando così un cattivo pagatore, cioè un soggetto a cui non è consigliabile concedere un prestito, stante la sua incapacità ad adempiere ai suoi obblighi contrattuali.
Le centrali dei rischi sono gestiste in Italia da società private, tra le quali la più nota è la CRIF. Si tratta di un’azienda specializzata nei sistemi di informazioni creditizie, di business information e di supporto decisionale, che offre alle banche, alle società finanziarie, ai confidi, alle assicurazioni, agli utilities e alle imprese un supporto qualificato per la gestione del rischio e per il marketing.
La CRIF integra patrimoni informativi di elevata qualità e completezza, avanzati sistemi di supporto decisionale, tecnologie specializzate, software e servizi di consulenza, consentendo di anticipare l’evoluzione dei mercati, di migliorare le performance di business, di ridurre i rischi di credito e commerciali, di prevenire le frodi e di ottimizzare i propri processi contenendo i costi.
Inoltre, la CRIF mette a disposizione dei cittadini la propria conoscenza e il proprio patrimonio informativo, con servizi studiati per aiutarli a prendere decisioni in modo sereno e consapevole nel mercato del credito e in quello immobiliare.
Se il tuo nome è stato inserito nei registri di centrali di rischio, come la CRIF, quale cattivo pagatore, purtroppo non esiste un modo per essere cancellati a richiesta da tali elenchi. L’unico modo è attendere il decorso del tempo massimo, stabilito dal Garante della Privacy, di mantenimento dei nominativi nelle banche dati. In particolare si prevede che le annotazioni inerenti a richieste di finanziamento in fase istruttoria possono mantenersi per un massimo di sei mesi, mentre nel caso di ritardi di pagamento inferiori a due mesi, relativi al massimo a due rate, l’annotazione può essere mantenuta per un periodo massimo di 12 mesi decorrente dalla regolarizzazione del pagamento.
Chi è un cattivo pagatore?
Chi è un cattivo pagatore? Un cattivo pagatore è un soggetto che in passato ha chiesto e ottenuto un prestito e che ha pagato in ritardo alcune rate o ha saltato il pagamento di alcune rate.
Cosa succede se si è considerato come un cattivo pagatore? Nella norma dopo un ritardo di oltre due mesi nel pagamento o dopo un numero superiore alle tre rate non pagate, il soggetto viene segnalato come cattivo pagatore e inserito nelle banche dati sui rischi creditizi.
Quali sono le conseguenze dell’inserimento in queste banche dati? Un cattivo pagatore, segnalato nelle centrali di rischio, trova enormi difficoltà nell’ottenere ulteriori prestiti o finanziamenti.
Cosa può fare una persona considerata cattivo pagatore, se ha bisogno di liquidità? Può rivolgersi ad agenzie specifiche che si occupano di finanziamenti a cattivi pagatori, per fornire ai clienti un servizio che permette di ottenere la liquidità necessaria in tempi rapidi. Oppure può accedere a una modalità di prestito che si chiama “cessione del quinto dello stipendio: con questa formula la rata da pagare viene detratta direttamente dalla busta paga, in tal modo il datore di lavoro si impegna a pagare le rate del finanziamento, fino a che è in essere un rapporto di lavoro. Questa formula viene considerata una tipologia di prestito affidabile anche per i cattivi pagatori.
Per quanto tempo le centrali di rischio tengono traccia dei nominativi delle persone? Le centrali di rischio registrano tutti i nominativi delle persone che hanno richiesto un prestito e tengono i nominativi per cinque anni dalla conclusione del prestito.
Si può essere cancellati dai registri, se si è considerati come “cattivo pagatore”? Esistono delle tempistiche precise che sono:
– morosità di due rate o di due mesi comunque sanate: 12 mesi dalla regolarizzazione;
– ritardi superiori a due rate o a due mesi comunque sanati: 24 mesi dalla regolarizzazione;
– eventi negativi non sanati: 36 mesi dalla data di scadenza contrattuale del rapporto o dalla data in cui siano state apportate modifiche al contratto (accordi diversi o rimborsi parziali)
Siete considerati cattivi pagatori?
Ti è capitato di chiedere un prestito che ti è stato negato? Questo può avvenire perché sei stato segnalato nel registro dei cattivi pagatori e inserito nelle centrali di rischio o nelle banche dati che conservano i dati finanziari di tutti coloro che hanno richiesto un finanziamento negli ultimi anni.
Si è considerati cattivi pagatori in caso di mancato pagamento di una o più rate di un prestito, di ritardi nei pagamenti delle rate di un finanziamento, di pignoramento dei beni, di emissione di assegni non coperti.
Le centrali di rischio mantengono traccia di tutti coloro che hanno richiesto prestiti, mutui o finanziamenti, fino a un massimo di cinque anni dal termine del finanziamento.
Se si è inseriti nei registri dei cattivi pagatori comporta la difficoltà nell’ottenere ulteriori prestiti e finanziamenti, con tutte le conseguenze del caso. Se si è considerati cattivi pagatori è possibile rivolgersi ad agenzie specifiche che si occupano di finanziamenti a cattivi pagatori, per fornire ai clienti un servizio che permette di ottenere la liquidità necessaria in tempi rapidi.
Una formula di finanziamento a cui possono accedere i cattivi pagatori è la cessione del quinto dello stipendio: con questa formula la rata da pagare viene detratta direttamente dalla busta paga, in tal modo il datore di lavoro si impegna a pagare le rate del finanziamento, fino a che è in essere un rapporto di lavoro. Questa formula viene considerata una tipologia di prestito affidabile anche per i cattivi pagatori.
La cosa importante nel momento in cui, per una qualsiasi ragione, si viene considerati cattivi pagatori, è essere informati nel dettaglio riguardo le norme di legge relative e riguardo tutto ciò che questo comporta.
Proprio per questo può essere utile rivolgersi ad agenzie che forniscono servizi per cattivi pagatori, in modo da essere supportati per qualsiasi informazione o necessità.
Cattivo pagatore
Un cattivo pagatore è un soggetto che in passato ha chiesto e ottenuto un prestito e che ha pagato in ritardo alcune rate o ha saltato il pagamento di alcune rate. Nella norma dopo un ritardo di oltre due mesi nel pagamento o dopo un numero superiore alle tre rate non pagate, il soggetto viene segnalato come cattivo pagatore e inserito nelle banche dati sui rischi creditizi.
Perciò, se sei stato a chiedere un prestito e ti è stato negato, potresti essere stato considerato un cattivo pagatore e avere perciò problemi a ottenere un nuovo finanziamento.
Un provato ha il diritto di sapere se il suo nome figura nell’elenco delle banche dati come cattivo pagatore, può perciò rivolgersi alle società che gestiscono tali database e, presentando tutta la documentazione richiesta, chiedere la cancellazione dei dati presenti.
Di solito le centrali di rischio tengono traccia di tutti i nominativi che hanno richiesto un prestito, fino a un massimo di cinque anni dal termine del finanziamento stesso.
Nel frattempo una persona considerata cattivo pagatore può rivolgersi ad agenzie che erogano servizi specifici, sia per ottenere la liquidità necessaria, sia per ricevere informazioni e servizi per sanare la propria situazione finanziaria.
Esistono, infatti, delle tempistiche precise per essere cancellati dai registri come cattivo pagatore:
– morosità di due rate o di due mesi comunque sanate: 12 mesi dalla regolarizzazione;
– ritardi superiori a due rate o a due mesi comunque sanati: 24 mesi dalla regolarizzazione;
– eventi negativi non sanati: 36 mesi dalla data di scadenza contrattuale del rapporto o dalla data in cui siano state apportate modifiche al contratto (accordi diversi o rimborsi parziali)